(Roma 1465 – Castel Cortesiano, San Gimignano, 1510) letterato italiano. Discepolo di Pomponio Leto e scrittore apostolico sotto Alessandro II e Paolo III, è noto soprattutto per una polemica sostenuta con Poliziano, nella quale si mostrò rigido assertore del ciceronianismo. Tra le sue opere: i dialoghi De hominibus doctis (1489), rassegna critica di scrittori latini del Tre e Quattrocento, e De cardinalatu (1510), un trattato di comportamento che delinea con efficacia la figura del cardinale-principe tipica del primo rinascimento.